Exit strategy, un aspetto da non sottovalutare

9 ottobre 2012 § Lascia un commento

Uscita di sicurezzaTra le mie reminiscenze letterarie c’è la confidenza di un investigatore che, quando entra in un locale, la prima cosa che prova ad individuare è la via di fuga, le uscite di sicurezza o secondarie. Non soltanto per se stesso, nel caso la situazione prendesse una brutta piega, ma anche per capire da dove possono sparire i soggetti sospetti.
Confesso di non essere in grado di risalire alla fonte di questo ricordo che probabilmente a prima vista non si presenta come un grande esempio di pensiero positivo: appena entrati pensare a come uscire non è certo il massimo dell’ottimismo, ma in certi contesti può aiutare a salvare la vita.

Al di là della metafora, cercare le vie d’uscita quando quando si è in procinto di acquisire un software o un servizio IT è una cosa che qualsiasi acquirente dovrebbe fare, soprattutto oggi che con la fornitura di software e servizi via cloud il rischio di incappare nel cosiddetto vendor lock-in è molto alto. In alte parole, prima di entrare in una nuova avventura tecnologica occorre pianificare bene la strategia d’uscita, anche solo  per… scaramanzia.
Ma a cosa occorre prestare attenzione nella scelta di un software o di un servizio IT per garantirsi una via d’uscita? Provo a citare qualche aspetto che dovrebbe essere preso in seria considerazione:

  • accessibilità ai dati
    poter accedere ai propri dati è fondamentale e l’accesso dovrebbe essere garantito non soltanto tramite il software o il servizio online che stiamo utilizzando, ma anche con altri strumenti; l’accessibilità ai dati, o quantomeno l’esportazione in un formato standard, garantisce la possibilità di realizzare procedure per la migrazione verso un software alternativo
  • aderenza agli standard
    l’aderenza a standard riconosciuti, come ad esempio protocolli di comunicazione o formati di memorizzazione, consente far interagire l’applicazione con altri software e comunque può garantire una migrazione, anche graduale, tra software diversi.
  • disponibilità dei sorgenti
    se non è possibile garantirsi l’accessibilità ai dati e l’aderenza agli standard, l’unica via d’uscita è l’accesso ai sorgenti del software con diritto di modifica; mentre questo è facilmente ottenibile in caso di software Open Source, nel caso di software proprietario o di servizi online la faccenda si fa complicata; per mettersi al riparo in quest’ultimo caso sarebbe opportuno prevedere almeno delle clausole contrattuali che, in determinate situazioni, prevedano il rilascio dei sorgenti o l’impegno da parte del fornitore a rendere disponibili i dati in un formato standard

La fiducia tra cliente e fornitore dovrebbe essere la base di una proficua collaborazione ma ,si sa, le cose talvolta non vanno come ci auguriamo e prendere provvedimenti quando è troppo tardi può costare molto caro.

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